Apello per la pace
Facciamo volare la colomba della pace! [Circolare #1]
Per ragioni morali, economiche, ecologiche e di politica reale, tutti gli uomini di buona volontà devono essere chiamati a impegnarsi attivamente per la pace.
Dopo le esperienze vissute durante e dopo tutti i massacri del passato sul suolo europeo, una guerra è mai e per nessun motivo giustificabile. Come famiglia umana, dobbiamo essere in grado di risolvere i numerosi conflitti senza ricorrere alla violenza.
La demonizzazione generalizzata di Putin e Trump ci sta portando a una psicosi di massa e, alla fine, a una terza guerra mondiale. Viktor Orbán, indipendentemente dalle nostre opinioni su di lui, ha fatto bene una cosa nei primi giorni della sua presidenza del Consiglio dell’UE: ha parlato con i leader di Ucraina, Russia, Cina e Stati Uniti.
Se chiedessimo alle madri di questo mondo, ci sarebbe una maggioranza schiacciante a favore della pace. L’ex ministro della Difesa Ursula von der Leyen sarebbe quindi probabilmente in una minoranza infinitesimale. Dovremmo chiedere ai giovani tra i 18 e i 30 anni se sarebbero disposti a partecipare a una guerra iniziata da uomini prevalentemente anziani e non più in grado di combattere!
Se gli azionisti dell’industria degli armamenti e i loro figli fossero costretti a combattere in prima linea in tutti i conflitti bellici del mondo, probabilmente non ci sarebbero più guerre.
Una società in cui l’industria degli armamenti, farmaceutica e chimica sono i settori economici più “sani” è gravemente danneggiata. L’indebitamento del settore pubblico a causa degli armamenti distrugge il benessere e alimenta ulteriormente la disuguaglianza sociale e la divisione. E probabilmente nessun’altra attività umana accelera il cambiamento climatico più delle guerre.
L’UE dei 27 Stati nazionali si sta autodistruggendo. Il meraviglioso progetto di pace europeo viene distrutto dall’attuale corrente dominante nella politica e nei media, che incute paura. Le persone con cervello e cuore sono sconvolte.
A scuola abbiamo imparato che l’Europa si estende da Gibilterra agli Urali. Il cuneo che è stato inserito tra Germania e Russia, nonostante le peggiori esperienze della seconda
Guerra Mondiale, non è un evento casuale, ma pianificato e voluto dagli uomini.
A chi dovremmo dare ascolto? Ai ricercatori di pace, agli esperti di etica e alla nostra voce interiore della ragione, ma non agli esperti militari e ai politici senza bussola e senza visioni del futuro.
Di cosa abbiamo urgente bisogno? Di intensi sforzi diplomatici, non di spargimenti di sangue e di grida di guerra!
L’appello di Immanuel Kant nel libretto “Per la pace eterna” e la sacra promessa della generazione postbellica “Mai più guerra!” sono un imperativo per il disarmo e un appello a forgiare le spade in vomeri.
La guerra è fatta dai deboli, la pace dai forti.
La formula di saluto “Pax – pace!” dei cristiani, “Shalom!” degli ebrei e “Salam!” dei musulmani può e deve essere più di una semplice frase fatta!
Erwin Demichiel, Meran
Johannes Fragner Unterpertinger, Mals
Sepp Kusstatscher, Villanders
Arno Teutsch, Sover im Cembratal